“Un atteggiamento scorretto dei vertici aziendali, nulla di buono possiamo attenderci entro oggi, venerdì 12, dove ancora la proprietà dice che comunicherà un aggiornamento. Già si è pronti a sentire le false promesse e impegni non mantenuti, alle famiglie la certezza da riferire ancora è che tutti i dipendenti hanno appreso di certo che l’azienda, a causa delle sue difficoltà finanziarie, non riuscirà a rispettare la data relativamente al pagamento degli stipendi di Luglio 2022”.
E’ quanto si apprende dalla Segreteria Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici dove in una nota dichiara che, “il nostro invito è per tutti i lavoratori saliti sul tetto di non fare azioni disperate, capendo il triste e brutto epilogo di una azienda sorda e ceca ai bisogni legittimi dei suoi operai. La protesta sta salendo di intensità e i vertici aziendali conoscevano la situazione drammatica dei nuclei familiari – aggiunge la Segreteria Ugl Metalmeccanici -, a tal proposito si reitera l’intervento immediato e riparatorio dei dirigenti aziendali nel rivedere la loro condotta. Se così non fosse l’o.s. Ugl non và in vacanza, bensì ha già allertato i propri legali pronti a intervenire a tutela dei dipendenti in tutte le sedi opportune. Fermo restando che l’Ugl non ha mai tralasciato la disponibilità immediatamente ad un confronto con l’azienda, considerando che, in diversi comunicati aziendali si annunciava l’erogazione di previsti acconti che puntualmente venivano smentiti. Forti sostenitori del nostro principio di essere sempre, comunque, in difesa dei lavoratori e delle lavoratrici dei siti brindisini di DAR e DEMA che non percepiscono la retribuzione e dove in continuazione si rileva un solito comportamento anomalo che vede l’azienda prendere unilateralmente decisioni insensate. Alle Istituzioni e in primis al Prefetto di Brindisi rammentiamo che alta è divenuta la tensione tra i lavoratori con una delegazione che è salita sul tetto dell’ex GSE di Brindisi, per far sentire la propria voce, cosa che l’azienda sta’ ignorando. E’ grave quanto accade, un ritardo del pagamento particolarmente pesante proprio nella mensilità che prevedeva il bonus di 200 previsto dal governo che pensa quindi maggiormente per le casse dei lavoratori del gruppo DEMA-DAR di Brindisi che arrivano alla chiusura dell’azienda per il periodo estivo, con la richiesta anche di non fare accedere i dipendenti all’interno agli impianti ordinandone la chiusura. Siamo al fianco dei dipendenti della Dema che da mesi non ricevono le loro corrispondenze. La Dema è un’azienda divenuta internazionale che lavora per l’indotto dell’aerospazio che non interessa solo al territorio della Puglia bensì, coinvolge la Regione Campania con i suoi siti di Napoli e Benevento dove oggi vi sono oltre 700 dipendenti nel gruppo: alle istituzioni chiediamo di intervenire poiché sarebbe contraddittorio abbandonasse una realtà dell’aerospazio dopo che nell’intero meridione d’Italia ha preso precedentemente impegni di rilanciare l’intera filiera. La parte politica deve dare tutto il supporto possibile intervenendo con politiche di sostegno alle aziende ad alta intensità occupazionale, rafforzando le politiche attive per il lavoro affinché non si mortifichi la professionalità di tutti i dipendenti di tale azienda Dema: è arrivato il momento di parlare con lealtà e sincerità di questa vertenza convocando il management aziendale per capire il futuro di questa realtà rimanendo forti sostenitori nel condividere tutte le iniziative pacifiche e democratiche che si possano attuare affinché si sblocchi tale vicenda”.
Roma 12 agosto 2022