“Ormai è un disastro”, afferma il segretario generale UGL Metalmeccanici, Antonio Spera, commentando l’intervento della magistratura tarantina che ha chiesto lo spegnimento dell’alto forno 2 dal giorno 13 dicembre e ha respinto la richiesta di proroga di un anno per tenerlo in marcia e metterlo in sicurezza.
“La multinazionale franco indiana ArcelorMittal non ha perso tempo – sottolinea Spera – e ha già convocato i segretari sindacali territoriali e rsu all’interno dell’azienda di Taranto annunciando misure straordinarie per altri 3.500 lavoratori, che saranno messi in cassa integrazione straordinaria a zero ore, in previsione dello spegnimento dall’alto forno 2”.
“Il Governo deve intervenire per porre fine a questo massacro sociale: non è possibile che oltre ai 1.700 lavoratori in amministrazione straordinaria ArcelorMittal approfitti della situazione per aggiungre altri 3.500 lavoratori. Si sta smembrando il polo siderurgico più grande d’Europa e si rischia di fargli fare la fine di Bagnoli senza insediamento industriale ma soprattutto senza le bonifiche”.
“Ci auguriamo – conclude Spera – che all’incontro di oggi il Governo porti soluzioni immediate tali da garantire la salute e la produzione del sito di Taranto”.