Svolto oggi un Incontro al Ministero dello Sviluppo Economico per il tavolo di crisi dello stabilimento Bosch di Bari.

Presenti i vertici di Bosch Italia e i dirigenti di Bari, la regione Puglia, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di UglM, fim, fiom e uilm e alcuni rappresentanti sindacali.

Dalla UGL Metalmeccanici, il segretario nazionale Antonio Spera ed il segretario provinciale Samantha Partipilo diramano questo comunicato stampa.

All’indomani della conferenza stampa di Dambach, AD di Bosch Italia, dove ribadiscono la necessità di riconvertire lo stabilimento di Bari e la volontà di investire 40 milioni di euro, non è stato presentato ancora nessun progetto concreto.

Un nulla di fatto oggi, se non sentirsi confermare un esubero di 620 unità e la richiesta di anticipare l’ammortizzatore sociale della solidarietà.

In cambio di cosa?

I lavoratori sono già stati abbastanza sacrificati da un accordo definito “un capolavoro” ma che di lungimirante ha ben poco.

Adesso ognuno si assuma le proprie responsabilità e Bosch dichiari una volta per tutte le proprie intenzioni sul sito barese.

La UglM si schiera, come sempre, dalla parte dei lavoratori che auspicano di poter raccogliere i frutti dei sacrifici fatti in questi ultimi 10 anni ed invita l’azienda a presentare un piano industriale concreto, stante anche la disponibilità del governo italiano e della Regione Puglia a cofinanziare un progetto che sia a lungo termine e con zero esuberi.

Del resto, ha ribadito il MiSe, Bosch ha avviato a livello mondiale diversi investimenti e start up di grande eccellenza tecnologica, che  potrebbe dunque anche trasferire a Bari.