“Morire sul lavoro è segno d’inciviltà. Questo è il contrario di quanto stabilito nell’’art.38 della Costituzione Italiana. Noi non ci stiamo e forte è il grido che ancora non si può morire sul lavoro”.Lo dice Antonio Spera, segretario generale dell’Ugl metalmeccanici appresa la triste notizia del grave infortunio sul lavoro nel pomeriggio di oggi, dove un operaio di 28 anni ha persona la vita. Dalle prime informazioni si tratterebbe di un bravo lavoratore magazziniere che è rimasto schiacciato da un macchinario in movimento. L’incidente è avvenuto quindici minuti dopo le 14 di oggi, venerdì 19 aprile 2019, a Cremona all’acciaieria Arvedi di via Acquaviva alla frazione Cavatigozzi. Per l’amico Marco Balzarini purtroppo non c’è stato nulla da fare, rimanendo vittima. Le morti sul lavoro sono segno di sottosviluppo e inciviltà e, spesso, – conclude Spera – per l’Ugl sono la conseguenza di mancanza di tutele dei lavoratori e scarsi controlli. Il lavoro in regola non può essere considerato un regalo del datore di lavoro al lavoratore, ma un diritto. Esprimendo il nostro rammarico, chiediamo alle forze dell’ordine e i tecnici della Tutela del Lavoro serrati accertamenti con aggravio a chi oggi ha avuto responsabilità sull’accaduto. L’Ugl condanna qualsiasi forma di grave, inaccettabile e ingiustificabile mancanza di prevenzione, ritenendo, inoltre, che non si può morire di lavoro”.
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