“Il piano Ue per l’auto allo stato non basta: servono risorse europee adeguate a incentivare la produzione made in Europe e un rilancio strutturale del settore con relative misure urgenti per accompagnare i lavoratori nella transizione. Senza dimenticare la necessità di fare ulteriore chiarezza sul futuro di Stellantis in Italia”. Così Antonio Spera, segretario nazionale dell’Ugl metalmeccanici, al termine del tavolo automotive al Mimit. “La battaglia è ancora lunga – afferma – ma Governo, imprese e sindacato sono intenzionati a fare quadrato. Da parte nostra, condividiamo la posizione espressa dal ministro Urso al consiglio competitività di Bruxelles, dove ha evidenziato quanto il riferimento alla neutralità tecnologica sia ancora fragile, mentre in merito occorrono interventi rapidi ed efficaci. Passi in avanti, invece, sono stati compiuti con la revisione della tempistica delle sanzioni previste per il 2025 e l’anticipo alla seconda metà del 2025 della revisione del regolamento CO2. Tuttavia, gli stessi interventi, seppur significativi, non sono sufficienti a garantire una transizione sostenibile e competitiva per il settore. Affermare concretamente il principio della neutralità tecnologica, assegnando un ruolo strategico ai biocarburanti e all’idrogeno, accanto all’elettrico, diventa irrinunciabile. Chiediamo l’istituzione di un fondo europeo per l’automotive a sostegno delle imprese nel processo di riconversione industriale e a tutela dei lavoratori coinvolti nella trasformazione del comparto, accompagnato da un’adeguata riforma degli ammortizzatori sociali e delle misure di sostegno al reddito, affinché il cambiamento si traduca in una opportunità di sviluppo”.
Roma lì 14.03.2025