«Un incontro orientato a delineare un punto di partenza, sul quale però pesano tante difficoltà: ci è stato esposto un complesso e dettagliato piano di ripartenza della ex Ilva, che nel breve periodo impiegherà in modo economico 330 Milioni di euro, ma, vista la tempestività della convocazione, ci aspettavamo risposte sulla reale situazione occupazionale dei lavoratori diretti e indiretti e sugli ammortizzatori sociali».
Ad affermarlo l’UGL Metalmeccanici, rappresentata nell’incontro presso la sede di Confindustria con la dirigenza di Acciaierie d’Italia, dal segretario nazionale, Antonio Spera, e dal vicesegretario nazionale con delega alla siderurgia, Daniele Francescangeli, con Alessandro Dipino, segretario provinciale di Taranto.
«Come UGL Metalmeccanici abbiamo apprezzato l’incontro odierno, ma c’è bisogno di procedere con un confronto serrato perché le criticità non sono di poco conto, soprattutto nella gestione degli impianti e, perciò, preoccupa la mancata menzione della ripartenza dell’Altoforno 5. Abbiamo ribadito le criticità sofferte dalle ditte appaltatrici, in difficoltà a pagare gli stipendi dei lavoratori».
«La salvaguardia della fabbrica e degli impianti, l’incolumità dei lavoratori e l’ambientalizzazione sono per l’UGL Metalmeccanici priorità assolute. Chiediamo maggiori certezze e chiarimenti soprattutto sul ricollocamento di tutta la forza lavoro. Abbiamo ribadito che c’è ancora in essere un accordo del 2018, con la garanzia, così come emerso dall’incontro a Palazzo Chigi, di tutti i livelli occupazionali, inclusi i lavoratori in Ilva Amministrazione Straordinaria».
Roma, 7 maggio 2024