«Preoccupanti per i volumi annunciati dall’azienda e destinati al nostro Paese per il biennio 2024 e 2025: rispetto al periodo pre-pandemia sono in ribasso, il che equivale ad un ulteriore ricorso agli ammortizzatori sociali e alla riduzione di personale, nonostante in due anni siano già andati persi oltre 600 posti di lavoro».
Lo dichiara il segretario nazionale UGL Metalmeccanici, Antonio Spera, presente al ministero delle Imprese e del Made in Italy, con l’operatrice nazionale UGL Metalmeccanici, Vittoria Buccarini, e il segretario regionale Emilia-Romagna, Francesco Stavale, all’incontro che si è svolto alla presenza del ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, e la sottosegretaria al Mimit, Fausta Begamotto, oltre alle Regioni.
Secondo Spera, «con questi volumi la riduzione dei costi viene scaricata complessivamente sui lavoratori. Per questo, abbiamo ribadito la nostra grande preoccupazione per il sito produttivo di Forlì, nel quale i volumi si sono dimezzati e gli investimenti sono irrisori. Una scelta che, peraltro, non è comprensibile».
«Se davvero volesse convincerci, la multinazionale dovrebbe portare in Italia volumi di produzione in rialzo rispetto a quelli prospettati oggi, che sono oltretutto al ribasso. È il solito ritornello: battere cassa, senza impegnarsi seriamente nel nostro Paese».
Roma, 12 marzo 2024