“Le condizioni per poter addivenire ad un accordo per la Cigs in deroga, restano distanti tra organizzazioni sindacali e Acciaierie d’Italia, nonostante la disponibilità manifestata da quest’ultima nel riconoscere i ratei della 13ma mensilità ed il monitoraggio della stessa, perché è fondamentale comprendere i tempi e le modalità necessarie per gestire questa annosa ed onerosa vertenza, che mette a rischio il salario e l’occupazione di 2500 lavoratori”.
Lo sostiene Daniele Francescangeli, segretario nazionale con delega alla siderurgia della Ugl Metalmeccanici, che oggi ha partecipato all’incontro in videoconferenza convocato dal Ministero del Lavoro per l’esame congiunto della Cigs in deroga all’ex Ilva insieme al segretario provinciale di Taranto Alessandro Dipino e alla coordinatrice Industria Concetta Di Ponzio.
“È stato accennato al tavolo – aggiunge – dal rappresentante del Ministero del Lavoro che il Governo stia lavorando ad un provvedimento capace di garantire la continuità del reddito come anche la possibilità di attuare quanto previsto dall’art 44, comma 11-ter del D. Lgs. 148/2015, strumento introdotto per coprire le aree di crisi per riorganizzazione, con estensione della capienza dell’ammortizzatore sino al 31 dicembre 2023”.
Ma “tale scenario – fa rilevare Francescangeli – servirà anche questa volta ad essere una soluzione apparente, senza però aver risolto a monte le problematiche esternate da tutte le organizzazioni sindacali, consistenti nella mancanza di un piano industriale, tanto lungamente invocato ma che risulta essere ancora una chimera, l’attuazione del Decreto del 5 gennaio 2023 con la possibilità di un cambio delle quote societarie e del conseguente cambio di governance che garantisca una prospettiva seria per tutti i lavoratori del perimetro di AdI”.
ROMA Lì 15 GIUGNO 2023