“La desertificazione industriale in Italia è all’ordine del giorno, ma resta un fatto inaccettabile. Coloro che hanno incassato profitti, approfittando delle occasioni offerte dallo Stato italiano, non possono decidere unilateralmente di andarsene via dall’oggi al domani”.
È il commento del segretario nazionale UGL Metalmeccanici, Antonio Spera, in merito alla decisione del Gruppo Wärtsilä Corporate, leader globale nelle tecnologie innovative e soluzioni per il ciclo di vita per i mercati marino ed energetico, di cessare l’attività produttiva del sito di Bagnoli della Rosandra, vicino a Trieste, per centralizzare la produzione dei motori a Vaasa, in Finlandia.
“Ora in Friuli circa 450 lavoratori sono a rischio. Le attività di Wärtsilä attualmente occupano circa 1.150 persone, di cui circa 950 a Trieste e le restanti a Genova, Napoli e Taranto”.
“Come UGL Metalmeccanici da anni denunciamo il comportamento di una società che licenzia per trasferire attività in Finlandia. Già nel 2018 Wärtsilä ha sospeso l’attività per l’ultima tranche di personale e abbiamo chiesto invano un piano industriale. A distanza di solo 4 anni, Wärtsilä Corporate in sordina ha aperto un nuovo stabilimento in Finlandia, spostando lì la produzione, fino ad ora, realizzata in Italia. Dopo gli ottimi profitti, lasciare il nostro territorio è diventata una prassi, per poi investire altrove. Così l’Italia diventa sempre più l’emblema della desertificazione industriale”.
“Non possiamo accettare che si parli ancora di esuberi, senza azioni di contrasto da parte del Governo a questo ‘fenomeno’, di esuberi ne arriveranno altri, perché un numero sempre maggiore di aziende straniere guarda solo al profitto e a prendere tutto quello che si può dallo Stato, lasciando poi dietro al loro ‘barbarico’ passaggio solo disoccupazione e lavoratori allo sbando”.
Roma, 14 luglio 2022