”Sono ore critiche che destano preoccupazione e sgomento tra i lavoratori delle Acciaierie d’Italia di Taranto: stiamo assistendo all’ennesimo fermo impianti per cause poco chiare, definite ‘tecniche’ dall’azienda”. È l’allarme lanciato Antonio Spera, segretario nazionale Ugl Metalmeccanici, per il quale ”è arrivato il momento per il governo di tutelare i lavoratori dell’Acciaieria d’Italia e in generale di tutta l’industria siderurgica, di rendere noto il fantomatico ‘piano industriale’ delle Acciaierie d’Italia, di assumersi delle responsabilità nei confronti dei lavoratori che vedono vacillare giorno dopo giorno le loro certezze lavorative, la loro professionalità e dignità, garantendo allo stesso tempo la sicurezza sul lavoro e la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti”. ”Al momento attuale, la produzione è in netta discesa, ben oltre le aspettative, con un mercato in contrapposizione, caratterizzato da una richiesta crescente, grazie ad una ripresa inevitabile, post pandemia. La recente crisi ha fatto riscoprire come l’acciaio sia fondamentale ed è decisivo avere un’industria nazionale per la produzione di questo materiale. Ma l’Italia sembra non essersene ancora accorta”. ”La partecipazione dello Stato in aziende del settore è frutto di una deroga particolare ed è per questo che da Invitalia attendiamo di sapere se il piano nazionale della siderurgia, più volte citato, è ancora una priorità di carattere nazionale. Se esistono risposte definitive per i lavoratori della ex Ilva, diretti ed indiretti, così come per quelli dell’Ilva in AS. Stiamo, da fin troppo tempo, attendendo un progetto innovativo e di concreta e tangibile realizzazione”, conclude Spera.
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