Incontro via web con il Ministero dello sviluppo economico per dare una soluzione alla pesante crisi industriale del Gruppo Dema.
Presenti oltre alla vice ministra al MISE Ing. Todde le organizzazioni sindacali nazionali, territorriali ed Rsu, oltre ai rappresentanti delle regioni Campania e Puglia.
Il gruppo a voce dell’ AD Ing Vaghi ha illustrato le azioni messe in campo per ristrutturare il debito, la ricapitalizzazione e finanziamento della società da parte dell’azienda.
Il Gruppo ha concluso l’acquisizione industriale di DCM da parte di DAR. Inoltre ha aperto una trattativa per il pagamento dei debiti pregressi.
A seguito di queste azioni Invitalia ha dato disponibilità per considerare positivamente la proposta di Contratto di Sviluppo, che il Gruppo Dema presenterà al fine di ottenere i sostegni economici previsti.
Tutte azioni che permetteranno di fatto di uscire dalla grave crisi finanziaria che altrimenti avrebbe portato alla liquidazione dell’azienda e alla perdita di 700 posti di lavoro.
La Ugl metalmeccanici ha partecipato con il Segretario Confederale Adelmo Barbarossa, i segretari provinciali di Napoli Ciro Esposito e di Brindisi Damiano Flores che ha seguito l’incontro dall’ospedale di Brindisi e gli Rsu Guadalupa e Loiacono. Nell’intervento di Adelmo Barbarossa per la Ugl è stata evidenziata la necessità di puntare in questo periodo dove la mancanza di lavoro negli stabilimenti del gruppo dovrà essere coperta dagli ammortizzatori sociali, di utilizzare anche i fondi per le nuove competenze per garantire ai lavoratori una formazione adeguata alle sfide che attenderanno nei prossimi anni Dema. Inoltre ha chiesto vista la crisi dell’industria aeronautica civile che ormai ricade su tutte le industrie mondiali del settore di costituire un tavolo permamente ministeriale con la partecipazione di tutti gli attori al fine di monitorare costantemente l’evoluzione dei mercati e trovare soluzioni, partnership interazioni e puntare come Italia ad essere finalmente protagonista del settore con propri progetti e non semplici comprimari.
Come Ugl metalmeccanici crediamo che per rilanciare l’industria aeronautica bisognerà puntare su programmi nazionali con aerei di nuova concezione che riducano le emissioni inquinanti e che abbiano costi di gestione ridotti. Serve un modello di aereo turboelica con capacità di trasportare fino a 100 passeggeri su tratte medio corte e che possa atterrare e decollare da piste molto corte, tipiche dei piccoli aeroporti che sono presenti nei paesi di Sud America, Africa e Asia, ma utilizzabile anche in Europa e Nord America. Un aereo dai costi di produzione ridotti e che potrebbe essere realizzato in partnership con altre aziende internazionali ma non con quelle leader . Sarebbe una opportunità per le aziende sia del gruppo Leonardo che quelle come il Gruppo Dema e tante altre che operano nell’indotto aeronautico. Sarebbe una opportunità per il nostro Paese e in particolare per il Sud d’Italia, che da sempre ha avuto una grande propensione per l’industria aeronautica.
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