Siamo a Bari nello stabilimento Bosch dove si producono componenti per il settore automotive ed in particolare lapompa common rail, fiore all’occhiello italiano della multinazionale tedesca che occupa circa 1.900 addetti.Nonostante la rappresentanza sindacale di 3 RSU nello stabilimento eletti nel 2018 nella lista della UGL Metalmeccanici, l’azienda si ostinava a non voler riconoscere il diritto di riunirsi in assemblea con i lavoratori (art.20L.300/70) ed il diritto di riconoscere i permessi sindacali retribuiti per i componenti del direttivo provinciale e nazionale (art.30 L.300/70), sostenendo la tesi derivante dal Protocollo di Federmeccanica del 2017 che di fattolimitava l’esercizio sindacale a quelle Organizzazioni che non avevano partecipato alla stipula del CCNL di categoria, ma che vi avevano aderito successivamente.
In seguito a notevoli discussioni e rapporti epistolari tra Segreteria Provinciale, Azienda e Confindustria Bari, duratiquasi 1 anno, al fine di raggiungere un’intesa pacifica, è stato inevitabile arrivare allo scontro ed è maturata la decisione di ricorrere al Tribunale di Bari Sezione Lavoro.
Nel decreto questa la decisione del giudice: “Il distinguo avanzato dalla difesa di Bosch tra contrattazione aziendaleagita dalla UGL Metalmeccanici in veste di organizzazione sindacale territoriale e contrattazione aziendale condotta dalla RSU, ove la UGL Metalmeccanici figura come componente, non ha motivo di essere…né può affermarsi che,poiché la UGL Metalmeccanici è mera aderente e non già diretta firmataria del CCNL del 2016, il suo potere dirappresentanza all’interno della RSU ne risulta depotenziato sia al fine della contrattazione aziendale, sia al fine dell’esercizio delle prerogative sindacali… per questi motivi accoglie la domanda relativa alla condotta antisindacale, proposta da UGL Metalmeccanici, e per l’effetto ordina a Bosch la cessazione del comportamento illegittimo e larimozione dei suoi effetti, consentendo di esercitare i diritti sindacali previsti dagli artt. della Legge 300/70”.
“Il giudice del lavoro” – commenta il segretario nazionale UGL Metalmeccanici Antonio Spera – “ha emanato unaccoglimento totale, di fatto riconoscendo tutte le recriminazioni che avevamo avanzato in sede di ricorso. Indubbiamente la differenza l’ha fatta la grande professionalità dell’avvocato Irma Vaccaro Gammone, che collabora con la UGL di Bari, cui va un plauso per l’egregio lavoro. Questa è una strepitosa vittoria per la nostra Organizzazione Sindacale poiché delinea un precedente UNICO su tutto il territorio nazionale, unico per contenuti ed istruttoria, checi consentirà di rappresentare al meglio i lavoratori delle aziende in tutto il territorio nazionale”.
“Un ringraziamento particolare” – conclude Spera – “va fatto al segretario provinciale di Bari Samantha Partipilo, già dipendente e RSU dello stabilimento Bosch, per il notevole impegno profuso nella gestione della vertenza e per aver degnamente rappresentato la Segreteria Nazionale nell’azione legale, rimarcando altresì l’ottimo lavoro che stasvolgendo sul territorio barese”.
“Non è stato semplice svolgere l’attività sindacale per 2 anni all’interno dell’azienda senza poter svolgere assembleee senza poter formare un corpo direttivo” – spiega il segretario provinciale UGL Metalmeccanici di Bari Samantha Partipilo – “ma il lavoro instancabile quotidianamente e puntualmente svolto dagli RSU Mario Daniello e Onofrio Zottiall’interno dell’azienda ha fatto in modo che gli iscritti continuassero a nutrire fiducia nei confronti della nostra sigla. Dedico questa vittoria sindacale ai miei RSU ed a tutti gli iscritti che, sempre più numerosi, hanno aderito al nostro progetto sindacale e che ci sostengono con la loro fiducia!”.
“Mai arrendersi davanti alle difficoltà” – commenta il segretario regionale UGL Metalmeccanici Puglia Francesco Menduni – “questo è l’esempio che si può fare sindacato senza scendere a compromessi con nessuno”.