“La crisi metalmeccanica a livello nazionale mette in luce la fragilità del Governo che non ha la mappatura di ciò che possa accadere a maggior parte per quelle attività spesso sconosciute che rischiano il tracollo definitivo senza la cassa integrazione. Si registra un dato allarmante, sono complessivamente 91.973 le domande arrivate al Fondo di garanzia, dal 17 marzo ad al 5 maggio, per richiedere le garanzie ai finanziamenti in favore di piccole e medie imprese per un importo complessivo pari a circa 5,6 miliardi: significa che la maggior parte delle aziende non ha soldi per ripartire e affrontare questa Fase2 da covid-19”. Antonio Spera, Segretario Nazionale dell’Ugl Metalmeccanici lo sostiene in Call Conference nell’incontro dei quadri dirigenti della federazione del centro sud. “Si riparta dalla metalmeccanica e da una piena attuazione dell’area di crisi complessa. Oggi, l’Ugl metalmeccanici lancia un appello alle Istituzioni che ancora sono inconsapevoli di aver avviato la ripresa della PMI che ha necessità di essere riorganizzata, per ripartire in sicurezza, evitando una Fase2 dell’epidemia. Se con la grande Industria si è tentata una lieve ripartenza – aggiunge Spera – per le aziende che non hanno capacità economica, dissanguati dal fermo pandemia, c’è la necessità, ancora più impellente rispetto al recente passato, di mettere mano ad accordi non concretizzati, cominciando da un’area di crisi nazionale che ad oggi, questo Governo, non ha prodotto praticamente nulla. L’Ugl ritiene che l’area di crisi sia il vero strumento per tentare la carta dello sviluppo di migliaia di aziende, che attualmente ruotano intorno al sistema della grande industria. L’Italia ha bisogno di progettare investimenti importanti, si deve dare priorità ad un’area di crisi nazionale e creare un bacino di opportunità, tale da coinvolgere tutti gli attori dello sviluppo e le Istituzioni, così da arrivare a fasi esecutivi: ne è esempio il colossale appalto aggiudicatosi da Fincantieri. Se si aiutano adesso le PMI – conclude Spera – per l’Ugl riparte la ripresa occupazionale, altrimenti a breve registreremo il dramma nazionale del lavoro nelle piazze, partendo dalla presa di coscienza che il Governo Conte nulla ha fatto a partire dagli ammortizzatori sociali”.
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