“Chiediamo al governo di dare rapida applicazione alle misure di sostegno a imprese e lavoratori contenute nel decreto Cura Italia, potenziandole, anticipando le spettanze della cassa integrazione in deroga attraverso le banche alle Aziende, dove tali attività ricevano un credito vincolato al solo pagamento della cassa integrazione e che verrà automaticamente restituito con l’arrivo della cassa integrazione. Visto l’evolversi della crisi del coronavirus, ciò è indispensabile senza attendere nuovi provvedimenti che verranno presi in aprile: tantissime aziende non hanno ad oggi liquidità, non verseranno gli stipendi ai dipendenti, sarà un dramma sociale per i lavoratori e le loro famiglie”.
Lo ha affermato in video conferenza, il segretario nazionale dell’Ugl metalmeccanici, Antonio Spera riunendo l’esecutivo nazionale della federazione.
“Stiamo assistendo giornalmente nel prendere atto di modifiche su modifiche senza che il Governo ascolti e si renda conto che sta creando solo ed esclusivamente confusione tra mondo imprenditoriale, dipendenti e famiglie. Ancora registriamo – prosegue Spera – modifiche all’allegato 1 del DPCM del 22 marzo 2020 che riporta una nuova lista ATECO, lista delle attività consentite durante questa fase di emergenza sanitaria coronavirus. Per l’Ugl, và in primis garantita e salvaguardata la salute dei lavoratori rispettando tutte le misure di sicurezza, dove noi – aggiunge Spera – saremo sentinelle vigili in tutto il territorio nazionale con senso di responsabilità per il rispetto dell’attuazione del DPCM, pronti a denunciare le inadempienze da parte delle aziende. L’epidemia sta mettendo in gravi difficoltà molte imprese che hanno visto azzerare i propri ricavi e si associa al dramma di diverse regioni, dove non è neppur arrivato materiale di prima necessità: l’Italia non merita tutto ciò – ha concluso il segretario Spera -: diversi territori vengono continuamente sbeffeggiati da una politica incapace di gestire l’emergenza e ne è d’esempio la Campania dove il Governatore De Luca, dichiara pubblicamente che nella sua regione non è arrivato assolutamente nulla, nemmeno le mascherine; certo è, che di questo passo difficilmente potremmo vincere la guerra”.