“Oggi con Cnh abbiamo individuato gli strumenti utili per gestire in modo socialmente responsabile il piano di riorganizzazione per gli anni 2020-2024 e di notevole importanza, unitamente, concordato il piano strategico dell’azienda che prevede la riorganizzazione di una serie di stabilimenti nel Paese: un accordo importante, scongiura il rischio di licenziamenti”.
Lo dichiara il segretario nazionale dell’Ugl metalmeccanici, Antonio Spera il quale aggiunge che,”non potevamo fare a meno di confrontarci con il periodo drastico di emergenza dovuto al coronavirus che sta’ attanagliando di conseguenza anche tutto il sistema produttivo industriale ma – prosegue Spera –, per l’Ugl buona strategia è stata messa in campo nell’intesa del tipo: contenere misure utili per lo stabilimento di Brescia, compiere una dettagliata ricognizione della missione produttiva di tutti gli altri stabilimenti italiani e, in particolare, anche a San Mauro e a Pregnana, dove abbiamo purtroppo potenziali eccedenze determinate dalla decisone aziendale, rispettivamente di riconvertire e di cessare la produzione. Si è stabilito inoltre di mettere in campo per la missione produttiva di tutti gli altri stabilimenti italiani, strumenti migliorativi e di salvaguardia dei siti: Almeno una proposta di trasferimento incentivato su altro sito del gruppo; L’uscita agevolata finalizzata al raggiungimento della pensione; Ricorso ad ammortizzatori sociali; Distacchi e trasferte allo scopo di ridurre la permanenza in CIGS. Per il solo sito di Pregnana, vi è inoltre la ricerca di soggetti industriali disponibili a rilevare il sito. L’Ugl – conclude il segretario Spera -, ritiene di aver condiviso con CNH Industrial una buona intesa: positiva perché permette il mantenimento, il consolidamento di attività industriali nel nostro Paese che riguardano migliaia di lavoratori. Nessun lavoratore coinvolto nel processo di trasformazione verrà lasciato senza protezione e che permettono di mantenere un forte presidio nel campo dei veicoli pesanti, con l’avvio di una riconversione dei motori verso l’elettrico e l’idrogeno, dei trattori e delle macchine movimento terra. Fermo restando che il tutto sarà sottoposto ai tavoli di negoziazione territoriale e successivamente, come di norma, incontrarci su base trimestrale con il Ministero dello Sviluppo Economico.