Fumata nera dall’incontro al Mise sul sito siderurgico di Piombino dell’ex gruppo Lucchini: “si è registrato un nulla di fatto, il gruppo non ha presentato nessun piano industriale e ha chiesto un ulteriore rinvio di 4 mesi”. E’ Antonio Spera, segretario nazionale Ugl Metalmeccanici a sintetizzare la situazione al termine del round di oggi.
“Sulla base delle richieste fatte da Jindal, in merito alla riduzione del costo dell’energia elettrica e del contributo finalizzato ad un progetto di smaltimento delle scorie, finanziamenti e commesse dirotaie, c’è bisogno di un piano industriale, che tuttavia non è stato ancora presentato in quanto l’azienda ha chiesto un ulteriore rinvio di quattro mesi. È grave quanto sta accadendo nei confronti di un intero territorio. Ad oggi non ci sono investimenti sugli impianti e per la manutenzione non c’è ancora traccia di installazione dei forni elettrici”, ha spiegato ai lavoratori in presidio sotto al dicastero di via Molise.
“Trattandosi del secondo polo siderurgico italiano, che occupa circa duemila dipendenti diretti più indotto, questa vertenza va considerata di livello nazionale e come tale trattata ovvero con un impegno concreto del governo, anche attraverso il suo ingresso nella compagine societaria. Solo in questo modo si potrebbe riuscire a salvaguardare il polo siderurgico di Piombino”, conclude.
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