“Siamo fiduciosi in merito al nuovo piano Fca 2018/2022 nell’attesa di entrare nei particolari che riguardano ogni stabilimento e di incontrare i massimi vertici di Fiat Chrysler Automobiles, domani a Mirafiori”. Lo dichiara il segretario generale Ugl Metalmeccanici, Antonio Spera,
sottolineando che la sua sigla sara’ presente “per apportare un fattivo contributo alla discussione del futuro degli stabilimenti italiani della società”. Per il sindacalista “negli ultimi tempi grosse preoccupazioni sono sorte tra i lavoratori per il continuo ricorso agli ammortizzatori sociali nelle fabbriche italiane Fca a causa del calo della produzione, sebbene il calo sia dovuto ad una diminuzione delle vendite a livello globale delle auto prodotte in Italia. Proprio per questo motivo già da tempo chiedevamo di conoscere il futuro degli stabilimenti e soprattutto quando partirà la produzione delle novità annunciate con l’ultimo piano industriale da Fiat Chrysler. I nostri occhi adesso – prosegue
Spera – sono puntati sugli annunci attesi per domani, quando a Mirafiori il responsabile delle attivita’ europee, Pietro Gorlier,
al suo debutto, ci illustrerà, entrando nello specifico, i modelli che saranno prodotti negli stabilimenti italiani e con quali tempi”
“Il nostro auspicio e’ che domani si possa dare continuità al piano Fca 2018/2022 presentato il primo giugno a Balocco dall’indimenticabile ad Sergio Marchionne. Ci aspettiamo continuità, un piano che dia garanzie a tutti gli stabilimenti italiani e quindi ai lavoratori. Il nostro augurio è che vengano confermate le indiscrezioni circolate in merito alle nuove produzioni assegnate ai vari siti industriali. In particolare a Mirafiori, con la 500 elettrica, il suv grande Alfa Romeo, il suv Alfa Romeo piccolo, per Pomigliano, che affiancherebbe la Panda e per Melfi al quale potrebbero essere assegnati un nuovo ibrido Renegade e la Jeep Compass. Ci aspettiamo indicazioni per Cassino con altri modelli Alfa Romeo e per Modena, per il quale si parlo’
del coupe’ Alfieri della Maserati. La questione della meccanica è molto importante per i tre siti che producono motori nel nostro Paese, a partire dal sito VM di Cento che produce motorini di altissima gamma e sopratutto diesel. Senza dimenticare Termoli, nel quale sono stati fatti notevoli investimenti, che produce anche cambi, e Pratola Serra, stabilimento fondamentale per la produzione dei motori diesel dal 1.600 di’ cilindrata al 2.000 e al 2.200cc, con 1.810 lavoratori diretti e che necessita di risposte concrete per l’assegnazione di una nuova gamma di motorizzazione che consente gli investimenti anche nei siti del Sud”, conclude.”